La storia della nostra Parrocchia
e della nostra chiesa

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La nostra chiesa è antichissima. Le prime notizie risalgono al 1044 quando dipendeva dalla Cattedrale di Como ed era dedicata a San Giovanni Battista. Non è noto il motivo del successivo cambiamento, ma già ai tempi di San Carlo, sulla base dei documenti della Visita Pastorale, si parla della chiesa di San Giovanni Evangelista.La “capella” di Montorfano è citata nel 1398 tra quelle del plebato di Galliano; nel 1582 fu poi inclusa nella pieve di Cantù. Entro i confini esisteva l’oratorio dell’Addolorata e Sant’Antonio di Padova alla Cà Franca. Tra il 1907 e il 1969 la parrocchia di San Giovanni Evangelista di Montorfano è stata compresa nel vicariato foraneo di Alzate Brianza nella regione V della diocesi e, alla soppressione del medesimo, nel vicariato foraneo di Cantù nella regione IV, fino alla revisione della struttura territoriale della diocesi, attuata tra 1971 e 1972, quando è stata attribuita al decanato di Cantù nella zona pastorale V.
Con rescritto della Sacra Congregazione per i vescovi 15 settembre 1982, reso esecutivo con decreto 15 ottobre 1982 del vescovo Teresio Ferraroni, la parrocchia di Montorfano fu staccata dalla diocesi di Milano e assegnata alla diocesi di Como. Nell’annuario della diocesi di Como figura dal 1983 nella zona pastorale II di Como sud e nel vicariato di Como sud; con decreto 10 aprile 1984 è stata inclusa nel vicariato B di Como sud.

I principali eventi

1100 - 1500

1170: i Comaschi cedettero ai Milanesi la parte orientale del territorio e del castello di Montorfano, ma mantennero il controllo della chiesa.
L’altare dedicato alla Madonna 1196: con un nuovo trattato, i Comaschi cedettero ai Milanesi la parte restante del territorio di Montorfano, la fortezza e la chiesa parrocchiale, ricevendo in cambio la terra di Caccivio.
1197: venne restaurata la casa parrocchiale per opera di Giovanni Rusca, console della Repubblica Comasca.
1497: venne eretto l’altare dedicato alla Madonna e alla Santissima Trinità per volere del sac. Beltramo Ciceri, rettore della chiesa. Successivamente, in data non nota, venne eretto anche l’altare dedicato a San Rocco.

1500 - 1700

1578: la chiesa fu ricostruita dalle fondamenta. Le spese vennero finanziate da Nicolò Mandelli. In tale occasione fu rifatto anche il campanile, con una sola campana, alto 40 braccia (m.22).
12 luglio 1582: San Carlo consacrò la chiesa e l’altare maggiore.
chiesa 1580 1579 e 1582: visite pastorali di San Carlo. Nei documenti della Visita si trova una descrizione della chiesa: “L’altare era rivolto a settentrione (omiss); oltre l’altare maggiore c’erano due altari minori. La chiesa era lunga cubiti 29 (m. 12,76), larga cubiti 18 (m.7,92), alta cubiti 26 (m. 11,44). Il campanile era presso l’altare maggiore dal lato del vangelo. Aveva il battistero posto alla sinistra della porta principale. Sul frontespizio tre finestre. Quattro finestre a levante e tre a ponente. Due porte ad oriente: una che conduceva alla casa del parroco, l’altra che introduceva nella proprietà Mandelli. “
1606: visita da parte del card. Federico Borromeo. Dai documenti della visita si rese nota una ristrutturazione della chiesa: “l’altare maggiore è rivolto ad oriente. Tre finestre sul frontespizio, due sul lato settentrionale e due sul lato meridionale. La cappella della Madonna e della Santissima Trinità sul lato nord: lunga cubiti 5 (m. 2,20), larga cubiti 9 (m.3,96), alta cubiti 8 (m. 3,52). Dal lato opposto, cioè a sud, la cappella di San Rocco, con dimensioni uguali a quella corrispondente”.
1666: la torre campanaria venne innalzata ed abbellita. Negli anni successivi vennero aggiunte altre due campane e installato l’orologio a martello.

1700 - 1900

18 maggio 1764: visita del Cardinale Giuseppe Pozzobonelli, da Alzate. Negli atti della visita si legge che: “la chiesa è stata costruita con una sola navata e ha una porta sola rivolta verso ponente. (omiss.) Il pavimento è in cotto. Alle pareti sei finestre molto alte. Dal piano chiesa due gradini di marmo portano alla cappella maggiore. Da qui, salendo due gradini di legno si giunge all’altare. Il battistero è di forma quadrata”. L’orientamento della chiesa era dunque quello del 1606.
1794: nuova ristrutturazione della chiesa. Essendo il soffitto in stato precario, si mise la volta a tutta la chiesa e la si abbellì con lesene e cornicioni sia al’interno che sulla facciata. Probabilmente fu proprio in questa occasione che la chiesa ritornò come ai tempi di San Carlo, con l’abside rivolta a settentrione come oggi.
1839: le campane furono portate a cinque.

1900 - 1970

1908: il parroco Don Casimiro De Cani dedicò alla Sacra Famiglia un altare minore posto sul lato orientale della chiesa, in sostituzione di quello che fu di San Rocco.
L’altare delle Reliquie L’altare dedicato alla Sacra Famiglia 1926: il parroco Don Leone Galbusera, con le offerte della popolazione, fece sfondare la boegia, cioè il corridoio stretto e buio a ponente della chiesa. L’altare della Madonna fu arretrato e si fece posto per l’altare di Sant’Antonio, oggi delle Reliquie.
1943: per ordine del Ministero della Guerra, vennero tolte dal campanile le due campane più grosse.
1950: il numero di campane tornò ad essere cinque con il contributo del Ministero dei Trasporti, Ufficio Ripristino Campane, come rimborso per le campane a suo tempo asportate per esigenze belliche. Le campane portano tutt’oggi le seguenti scritte:

  • prima campana: “Cantate Deo Psallite Domino”
  • seconda campana: “S. Ioannes Evangelista Ora Pro Nobis”
  • terza campana: “Clamavero Ad Te Domine Intende Vocem Orationis Meae”
  • quarta campana: “Dignare Me Laudare Te Virgo Sacrata”
  • quinta campana: “Intende Domine Vocem Meam Cum Clamavero Ad Te”

ad indicare che il suono delle campane è un invito a cantare e pregare il Signore, a lodare la Madonna e a invocare il Patrono della parrocchia, San Giovanni Evangelista.
1954: a ricordo dell’Anno Mariano, il campanile venne ristrutturato, guarnendo di lamiere la cupola e tinteggiandolo con colore simile a quello della facciata della chiesa.
1960: si acquistò un congegno elettrico per il suono automatico delle campane.

1960 - oggi

1974: la chiesa fu arricchita al centro dell’abside con la vetrata che raffigura il Cristo Risorto. L’opera fu eseguita dalla ditta Pallavera di Milano su donazione della popolazione, in occasione dell’entrata del nuovo parroco, don Eustorgio Mattavelli.
Luglio 1974: nuova ristrutturazione del tetto e abbattimento della vecchia casa parrocchiale, con la costruzione della nuova canonica.
1975: realizzazione del nuovo altare. Per aumentare la capienza della chiesa, il vecchio presbiterio venne trasformato in spazio utile per i fedeli. Il nuovo presbiterio, in marmo giallo Siena, poggia su un basamento ottagonale di marmo rosso, con le sue componenti: la stele con il tabernacolo, l’altare, il leggio, il seggio e il battistero. Dettaglio del basamento dell’altare Sul basamento sono scolpiti i nomi delle dodici tribù di Israele. Il sostegno dell’altare è composto da dodici blocchi sfaccettati: il simbolo dei dodici apostoli, i cui nomi sono scolpiti sul rettangolo marmoreo di base. Il nuovo presbitero venne progettato dall’architetto Gaetano Banfi.
1976: vennero eliminati gli altari minori e rimasero solo le nicchie, con delle mensole di marmo di Carrara. Si semplificò molto la decorazione interna della chiesa per opera del signor Leandro Giustioni, rendendola più sobria e omogenea così da far emergere la linea architettonica della chiesa stessa. Una generosa offerta coprì totalmente la spesa. Al termine dei lavori venne posta sotto la vetrata del Cristo Risorto la nuova Via Crucis in legno, opera degli artisti della Val Gardena.
1982: passaggio della parrocchia sotto la diocesi di Como
2001: rifacimento della pavimentazione della chiesa
2010: spostamento dell’organo nella sua collocazione originaria, sopra il presbiterio. Nel mese di Ottobre: inaugurazione del nuovo “Salone Maggiolini” presso la casa parrocchiale e benedizione della nuova corona per la statua della Madonna.
2012: ristrutturazione della chiesa e consacrazione del nuovo altare.
Guarda su YouTube il servizio realizzato da Espansione TV il 27 dicembre 2012.

Fonti:
1) “MONTORFANO – ieri e oggi” di Eustorgio Mattavelli
2) SIUSA – Sistema Informativo Unificato per le Soprintendenze Archivistiche

I parroci che hanno guidato la Parrocchia nel corso dei secoli

1497 - … Ciceri don Beltramo
1584 - …Meda don Francesco
1637 – 1665Carpani don Francesco
1666 – 1699Galimberti don Roberto
1700 – 1707Pozzi don Antonio
1707 – 1742Brusatore don Ambrogio
1743 – 1773Brenna don Francesco
1774 – 1804Marelli don Paolo
1805 – 1829Baserga don Antonio
1830 – 1868Maesani don Francesco
1869 – 1877Spreafico don Giuseppe
1878 – 1900Bolgeri don Tobia
1900 – 1909Decani don Casimiro
1909 – 1942Galbusera don Leone
1942 – 1950Bianchi don Ettore
1950 – 1973Bonfanti don Michele
1974 – 1980Mattavelli don Eustorgio
1981 (11 mesi)Porta don Ernesto (Vicario Economo)
1981 – 2009Brumana don Italo
2009 – 2014Biagioni don Gaetano
2014 - 2018Cantoni don Felice
2018 - oggiCasartelli don Alessandro